
Gianfranco Pecchinenda insegna Sociologia della comunicazione e dei processi culturali all'Università degli Studi di Napoli Federico II (e dal 2008 riveste il ruolo di Preside della stessa Facoltà). Da diversi anni si occupa dell'analisi dei fenomeni inerenti all'immaginario collettivo, con particolare riferimento al tema dell'identità e del rapporto tra mutamenti tecnologici e processi culturali. Tra le sue più recenti e brillanti pubblicazioni letterarie ("Dell'identità", 1999 e "Culture erranti", 2002) merita assoluta attenzione il volume, edito da Laterza nel 2003 (in seconda edizione nel 2004) Videogiochi e cultura della simulazione. La nascita dell'"homo game".
La tesi che l'autore espone nell'introduzione al testo poggia interamente sull'analisi dei modi attraverso i quali i videogiochi influenzano i processi di costruzione sociale dell'identità nel mondo contemporaneo. Il dettagliato percorso teoretico tracciato, che dal pensiero di Platone e Aristotele giunge sino al moderno determinismo tecnologico di Marshall McLuhan, spazia lungo un continuum storico, filosofico e sociologico, per definire il progressivo sviluppo dell'"homo game", finemente contestualizzato nella cosiddetta "cultura della simulazione". L'impeccabile e coinvolgente taglio narrativo del libro, accademico come ovvia risultante curriculare dell'autore, bipartisce l'indice generale in due fasi distinte e consequenziali, dalle origini dell'homo communicans, fino all'immaginario collettivo dell'homo ludens e dell'homo game (secondo la riconfigurazione moderna delle concezioni di identità, alterità, verità e finzione, propri della società contemporanea).
L'autore, nel definire una chiara e ragionevole sinergia all'interno del rapporto tra uomo e interfaccia, introduce il concetto di "macchina sentimentale", fondata sulla tesi dell' "…importanza della relazione affettivo-emotiva che coinvolge, che emoziona, che provoca una sorta di sentimento reciproco tra le due parti".
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