lunedì 1 dicembre 2008

Gran Turismo 5 Prologue

È fuori da ogni sorta di dubbio che l'antipasto dicembrino di Polyphony abbia il retrogusto amaro dell'arguta manovra commerciale. Ma chi se ne importa! Resistere all'esborso della necessaria banconota da cinquanta euro (il resto in spiccioli è poca roba), ebbri dei bagordi natalizi, è impossibile. Accaparrarsi quello che sarà il nuovo Gran Turismo 5 tramuta in mania compulsiva. Perché, in fondo, si tratta pur sempre del nuovo gioco firmato Kazunori Yamauchi "e resistere tu non puoi", senza che ci provi.

È questa, in sostanza, la vera forza di un prodotto che, nell'arco di un decennio, ha costruito attorno a sé, in maniera elegante e meticolosa, un appeal ineguagliabile e di portata mondiale. O, ancora, di un titolo che ha creato il capostipite di un genere e cesellato, negli anni, ciò che oggi rappresenta il metro di riferimento del racing gaming moderno. Resta il fatto che, mentre i sofisticati cloni a quattro ruote (Forza su tutti) hanno inasprito l'agonismo in pista, pur mantenendo fede alla struttura originale del gioco, la serie automobilistica di Polyphony, nell'arco di cinque capitoli e una manciata di prologhi, ha invece deviato il tiro verso lo showroom di gran classe, da guidare per intimo piacere.


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