giovedì 18 settembre 2008

Locoroco

LocoRoco è assieme elogio e sfida al level design di gran classe. Giocarlo a mo' di snack da passeggio, seppur possibile e sempre piacevole, vuol dire rinunciare deliberatamente alla necessaria esplorazione di sfiziose e paradossali architetture. Se una frettolosa rotolata verso il "traguardo" può consumarsi in una manciata di estasianti minuti, il reperimento di ogni recondito bonus rappresenta invece la vera difficoltà celata nel gioco di SCEI. Peccare di curiosità, osare verso nuovi sentieri non ancora battuti e setacciare ogni angolo (visibile e non) dello schermo incantato segnano la differenza tra il casual gamer di LocoRoco e il tenace esploratore del morbidoso mondo bidimensionale.

E in LocoRoco, a dirla tutta, l'intraprendenza esplorativa del giocatore premia l'intrattenimento con la necessità di ardite manovre, ben più gratificanti rispetto alla blanda interazione relativa al primo e timido approccio. Ne consegue, inevitabilmente, che l'elemento replay e la sindrome del miglioramento prestazionale agiscono in stretta simbiosi, costringendo gli incalliti collezionisti di record a calibrate strategie di movimento.

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