sabato 27 settembre 2008

Driver Parallel Lines

Sarà l'eucaristico approssimarsi della Pasqua che dona nuova linfa vitale a ciò che avvizzisce, sarà che all'ultimo giro di boa della sesta generazione videoludica appaia doveroso congedarsi nel migliore dei mo(n)di possibili, o sarà, più semplicemente, che il lungo mea culpa di Gareth Edmonson e del team Reflections sia stato accolto nell'alto dei cieli (amen). Quel che di sicuro appare evidente è che la comatosa serie di Driver, proiettata nel più profondo degli abissi ludici dal terzo diabolico episodio, si sia appena ripresa alla grande con il recentissimo Parallel Lines. Le ceneri di Driv3r, assieme a quelle di Tanner (di cui nessuno sente la mancanza), sono state disperse dal sensibile e profondo processo di autocritica della software house inglese. L'indignazione innescata dal bizzarro rapporto fra il venduto e la pubblica opinione sul terzo (scarso) episodio della serie è rintanata maldestramente nei mercatini dell'usato, subissati da gialle ed ingannevolmente accattivanti copertine, abbandonate a prendere polvere e denigrate dai più sinceri negozianti che ne sconsigliano (incredibile) l'acquisto.

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