
Bastano cinquanta euro per smarrire il senso del tempo e ritrovarsi catapultati, con il più bello dei sorrisi stampato in faccia, al 1992, l'anno del primo Super Mario Kart. L'evento ha la stessa portata di quelle rare e preziose rivelazioni da cuore in gola, nostalgia canaglia e tanta, fin troppa, fretta di vedere com'è, com'è fatto, cosa hanno migliorato e chissà che si saranno inventati alla Nintendo questa volta. Scoprire poi che questo sesto capitolo è molto più simile all'episodio DS, piuttosto che in linea con i meccanismi e le dinamiche da party game di Double Dash!!, mette d'accordo tutti quanti: evangelisti delle prove a tempo e vecchie volpi da bagarre col grilletto facile. Ora ci sono le moto (da cross, da strada e prototipi), lo snaking è roba che non va più mica tanto e l'online in 12 chettelodicoaffare! Anticipare la valutazione finale a queste righe, inoltre, non è mancanza di disciplina editoriale, ma fortissima e incontenibile gioia del videogiocatore: Mario Kart Wii è il più bel Mario Kart sia mai stato creato dalla mente di Miyamoto. L'onore di argomentarne il perché, invece, impone un contegno piuttosto difficile da mantenere.