
Il seguente scritto è ispirato a una storia (un po’) vera
Un tempo, quando il multiplayer online era ancora fantascienza e l'alta definizione una prerogativa riservata solamente agli impianti audio, fracassarsi vicendevolmente il joypad sulla testa rappresentava un chiaro e inconfondibile segno di sfida fra giocatori in carne e ossa. Capivi immantinente che quel gol o quella combo portata a segno avrebbero sgretolato il self-control dell'amico che ti sedeva accanto. Potevi vederlo mutare nella forma e nel colore, sino a lambire soglie di preoccupanti tonalità paonazze. Poi, giusto il tempo per un violentissimo lancio del pad (tipica tattica intimidatoria) e gli immancabili improperi del caso, quindi subito palla al centro o nuovo round. Fight, insomma, ma per davvero.
Oggi, invece, arriva Nintendo e dice che giocare con tutta la famiglia assiepata in salotto, simulando match tennistici, round di boxe o balli di gruppo, è spensierata e divertentissima socializzazione videoludica. Bastano una console, una barra sensore, un cesto pieno zeppo di Wiimote e un divano abbastanza capiente per tutta la combriccola.
Ma sappiate che il Wii, in realtà, è la console domestica più pericolosa di tutti i tempi.
La sua capacità di fornire un intrattenimento videoludico all'ultimo grido è proporzionale al numero di infortuni fisici strettamente connessi al suo atipico sistema di controllo.