
Esiste una sottile linea che unisce NARC e Mario Kart DS: la droga. Laddove il recente titolo Midway innalza ad espediente videoludico prodotti illegali, anfetamine, pasticche da discotecari, marijuana e qualsivoglia composto chimico in grado di alterare la percezione sensoriale (e le capacità atletiche) del personaggio, il puffettoso e sbarazzino titolo Nintendo crea nell'utente assuefazione, accanimento e somma beatitudine, al pari di costose e bandite sostanze stupefacenti. Tutto questo con meno di quaranta euro, senza mettere a repentaglio la propria salute e la fedina penale. E non si oltrepasserebbero i confini dell'esagerazione se sulla confezione del gioco venissero impressi moniti ed avvertenze, magari più zuccherini e meno apocalittici di quelli dedicati al mercato dei tabacchi. Entrare nello stupefacente (doppio senso?) mondo di Mario Kart DS e riuscire ad assaporare le molteplici sfaccettature di gioco equivale a un ritorno al futuro sull'isola di Fantasilandia, ai tempi dello SNES, alle adolescenziali (e mai desuete) merende con pane e Nutella (Cioccocanyon e Cioccoisola 2), quando si scendeva in strada a imitare Holly e Benji e qualsiasi anfratto nel cortile di casa era l'inizio per un avventura in stile Goonies. Quando, ancora, le femminucce giocavano col Dolce Forno Harbert e i maschietti cercavano una fidanzata per Big Jim, collezionando interi mazzi di due di picche a corteggiare le vanitose, aristocratiche e sciantose Barbie.