
Tre ettogrammi che gravano sulla mano sinistra rappresentano un improbo esercizio di doloroso equilibrismo videoludico, se non fosse che il nome della game card alloggiata nello slot del DS corrisponda a quel Metroid Prime Hunters, atteso spasmodicamente sin dagli esordi della console Nintendo DS sul mercato. E allora ogni formicolio e disagio tattile, con la mano che arranca sullo scivoloso chassis della console in cerca della presa ottimale e le dita che, tempo dieci minuti, perdono irrimediabilmente sensibilità, vengono accettati come dazio (scomodo e non previsto) per godere di Samus Aran in formato hand-held. Le capacità giroscopiche della visuale in soggettiva garantiscono un impeccabile e chirurgico controllo via stilo, con la mano destra che ringrazia la sbilanciata ergonomia e la sinistra, già intenta nel sorreggere la goffa console, ormai priva di sensi. Perché optare per la Modalità Doppia Presa, nonostante le indubbie comodità connesse all'impugnatura standard, equivale al ridimensionamento volontario di un gamplay altrimenti frenetico e tanto appagante quanto uno sparatutto in soggettiva per PC.