
La storia di Mario Kart attraverso sei capitoli in derapata…
Il Super Nintendo Entertainment System (SNES per i patiti dell’acronimo) fu commercializzato in Giappone il 21 novembre 1990. La line-up che accompagnò il lancio della nuova console a 16-bit, oltre al pregevole (e ancor oggi universalmente osannato) Super Mario World, potè fregiarsi anche di una killer-application incentrata su velocissime corse futuristiche con veicoli a levitazione antigravitazionale.
Prodotto da Shigeru Miyamoto, F-Zero si appoggiava totalmente sull’implementazione hardware del Mode 7 (l’ultima meraviglia dei sette stati -o modalità- della neonata console di Iwata). Il geniale effetto grafico che si riuscì a riprodurre su schermo fu quello di ruotare e scalare alla bisogna uno sprite o un fondale bidimensionale, così da creare l’illusione (assolutamente credibile e assai godibile) di profondità e tridimensionalità del piano di gioco. Ma le limitate capacità di calcolo della console impedivano, tuttavia, l’implementazione di due differenti fondali in simultaneo movimento.
Detto in maniera spicciola, giocare in multigiocatore con F-Zero era ancora utopia.
La più ovvia e brillante soluzione congegnata dai tecnici di Nintendo per uscire dall'empasse fu quella di integrare le cartucce di gioco con chip aggiuntivi, in grado di potenziare dall’esterno le prestazioni della console.
Nacque, così, il primo DSP (Digital Signal Processor).
Pilot Wings funse da cavallo di Troia con la nuova tecnologia inclusa direttamente nella confezione di gioco: il risultato permise di sdoganare il volo ad ampio raggio su console. La frequenza del processore nativo raddoppiò in quanto a megahertz, la fluidità degli oggetti in movimento trovò nuova verve e la capacità complessiva di calcolo donò a Miyamoto-san (con Hiroshi Yamauchi come produttore esecutivo) lo spunto necessario per creare di buona lena un nuovo gioco di corse in grado di sfruttare la nuova tecnologia, di "dividersi" in split-screen e intrattenere, così, più di un giocatore alla volta.
Il 1992, infine, fu l’anno di Super Mario Kart, felice precursore di un intero genere videoludico e dell'ormai arcinoto "saltello" in curva.
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