
Camelot impugna il Wiimote e serve per il match!
L'ha detto anche Steve Jobs: le confezioni nelle quali sono venduti i prodotti sono importanti tanto quanto i prodotti stessi e l'estrazione di un oggetto dal suo contenitore costituisce una parte integrante dell'esperienza dell'utente.
Dunque, la prima cosa da fare non appena acquistato il nuovo Mario Power Tennis consiste nel rimuovere il cellophane che protegge la confezione, estrarre la copertina New Play Control! dalla tasca trasparente, capovolgerla, quindi inserirla nuovamente, con la facciata dell'artwork-a-tutto-campo ora in bella vista!
Lo scopo di tale operazione, ovviamente, ha un mero valore feticista, giusto per non compromettere l'estetica della libreria videoludica del fanatico acquirente.
L'introduzione al gioco (la stessa che apparve sul GameCube nel 2004, ma ora in 16:9), è ancora oggi dannatamente piacevole, oltre che esageratamente pomposa, laddove messa in relazione con lo sport che introduce.
Ma, sarà bene ribadirlo, il Mario-tennis non è semplice tennis, fatto di nobili inglesi in calzoncini e pubblico tanto rispettoso quanto silenzioso nel corso del match.
Il tennis di Nintendo, infatti, è divertentissima caciara con racchette e pallina, fatto di colpi scorretti e di massiccio impiego di armi non convenzionali.
Poi, se ai tecnicismi della versione GameCube si aggiunge la possibilità di impugnare Wiimote e Nunchuck per darci giù di dritto e di rovescio (nel senso più letterale del termine), va da sé che Mario Power Tennis, ora riproposto in declinazione New Player Control!, promette esilaranti incontri "fisici", ancora meglio se in multigiocatore.
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